Disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei, in attuazione della delega prevista dall’articolo 5, comma 1, della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal comma 1, lettere b) e c), secondo i principi normativi e i criteri direttivi stabiliti al comma 4, lettere b), c), d), e) ed f) e al comma 5.
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Decreto 12 giugno 2012
Rideterminazione dei settori concorsuali, ai sensi dell’articolo 5 del decreto 29 luglio 2011.
decreto12giugno2012 (DOWNLOAD PDF)
28/07/2010 – CCNL relativo al personale dell’AREA VII (dirigenza delle università e delle istituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione) per il secondo biennio economico 2008-200
28/07/2010 – CCNL relativo al personale dell’AREA VII (dirigenza delle università e delle istituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione) per il quadriennio normativo 2006/2009 e biennio economico 2006-2007
Statuto
S T A T U T O D E L L A
CONFSAL Federazione SNALS Università CISAPUNI
T I T O L O I
DELLA FEDERAZIONE
E’ costituita la Organizzazione Sindacale “CONFSAL Federazione SNALS/UNIVERSITÀ CISAPUNI” espressione dell’autonomia sindacale nell’ambito delle Istituzioni universitarie, promossa dalla Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori (CONFSAL).
La sede della Federazione Nazionale è sita in Roma.
La Federazione riceve per imputazione e successione le deleghe rilasciate fino al 31 dicembre 2007 intestate allo SNALS e alla CISAPUNI e assume la titolarità delle stesse.
La Federazione è apartitica ed aconfessionale. Per il raggiungimento dei suoi fini, essa può coordinare la propria azione con quella di altre organizzazioni sindacali.
Essa fonda la propria attività sul principio della più ampia autonomia e democrazia interna: tutte le cariche sono elettive e tutte le decisioni degli organi collegiali devono essere prese a maggioranza.
La Federazione ha il compito di tutelare, dal punto di vista morale, professionale, giuridico ed economico, gli interessi di tutto il personale universitario per il miglioramento delle proprie condizioni di vita e per la valorizzazione delle varie funzioni nel quadro delle attività universitarie.
T I T O L O II
DEGLI ISCRITTI
La Federazione è aperta a tutti coloro che, facendo parte del personale (di ruolo e non di ruolo) o che, comunque, operando nelle Istituzioni Universitarie, nel rispetto della disciplina fissata dal presente Statuto, desiderino contribuire alla sua attività sindacale.
Gli iscritti hanno nella Federazione uguali diritti e doveri e sono elettori ed eleggibili a tutte le cariche. Essi sono tenuti all’osservanza del presente Statuto e di tutte le deliberazioni degli Organi Statutari.
Ogni iscritto ha il dovere di partecipare attivamente alla vita della Federazione.
L’iscrizione alla Federazione è individuale.
La delega ha effetto dal primo giorno del mese successivo a quello del rilascio.
La presentazione della domanda presume la conoscenza dello Statuto ed impegna il richiedente alla osservanza dello stesso.
Le dimissioni devono essere presentate per iscritto all’Amministrazione di appartenenza e alla Federazione.
Il dipendente può revocare in qualsiasi momento la delega rilasciata.
L’effetto della revoca decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della medesima.
Contro tutte le decisioni di competenza degli organi è ammesso ricorso al Collegio dei Probiviri da parte dell’interessato o di qualsiasi iscritto o di qualunque organo della Federazione entro trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento.
Ogni iscritto deve versare l’importo delle quote che sono stabilite dagli organi statutari.
T I T O L O III
DEGLI ORGANI NAZIONALI
Sono organi della Federazione:
- il Congresso Nazionale
- il Consiglio Nazionale
- la Segreteria Nazionale
- il Collegio dei Sindaci
- il Collegio dei Probiviri
C O N G R E S S O N A Z I O N A L E
Il Congresso Nazionale è costituito dai delegati eletti dalle assemblee delle sezioni universitarie.
Il delegato non può farsi rappresentare per delega.
Agli effetti del numero dei delegati da eleggere al Congresso Nazionale, il tesseramento è calcolato alla data del 31 dicembre dell’anno precedente se il Congresso ha luogo nel primo semestre dell’anno; alla data del 30 giugno se ha luogo nel secondo semestre dell’anno.
Il Congresso Nazionale è l’organo sovrano della Federazione; esso delibera sugli indirizzi generali dell’attività sindacale:
- Esamina l’attività sindacale organizzativa ed amministrativa svolta dagli organi nazionali della Federazione;
- Delibera sui programmi e sull’organizzazione generale, sui provvedimenti amministrativi e finanziari;
- Approva e modifica lo Statuto;
- Esso inoltre elegge:
– Consiglio Nazionale;
– il Collegio Nazionale dei Sindaci revisori dei conti;
-il Collegio Nazionale dei probiviri;
Il Congresso ordinario è convocato dal Consiglio Nazionale ogni quattro anni nella località fissata dal Consiglio stesso.
L’ O.d.G. ed il regolamento dei lavori sono stabiliti dal Consiglio Nazionale che diramerà, almeno 60 giorni prima della data fissata, gli avvisi di convocazione con l’indicazione dell’ O.d.G. di massima dei lavori congressuali.
C O N S I G L I O N A Z I O N A L E
Il Consiglio Nazionale è composto da un minimo di 18 ad un massimo di 70 membri.
Il Consiglio Nazionale convoca, tramite la Segreteria Nazionale, il Congresso ordinario e definisce l’ordine del giorno di massima dei lavori congressuali.
Si riunisce normalmente due volte l’anno su convocazione della Segreteria Nazionale ed in via straordinaria su richiesta dei due terzi dei suoi componenti.
Delibera sugli indirizzi espressi dal Congresso e per la definizione della politica contrattuale. Il Consiglio Nazionale elegge il Presidente e il Segretario che costituiscono la Segreteria Nazionale.
Il Consiglio Nazionale può integrare la Segreteria Nazionale fino ad un massimo di sei componenti.
S E G R E T E R I A N A Z I O N A L E
La Segreteria Nazionale è l’organo esecutivo del Consiglio Nazionale, attua le sue decisioni e in conformità ad esse cura e dirige l’attività sindacale, organizzativa ed amministrativa della Federazione; cura l’esatta osservanza dello Statuto; coordina e stimola l’attività delle organizzazioni periferiche; determina particolari settori di elaborazione programmatica affidandone ai propri componenti la responsabilità.
La Segreteria Nazionale può assumere, qualora particolari necessità lo impongano, tutte le iniziative che ritiene opportune per il conseguimento dei fini istituzionali della Federazione. Tali iniziative dovranno essere portate a conoscenza dei membri del Consiglio Nazionale.
T I T O L O IV
STRUTTURE PERIFERICHE
La struttura periferica della Federazione è articolata in Sezioni, che hanno sede presso le Università o gli Istituti di Istruzione Universitaria.
L’assemblea di sezione elegge un Direttivo unitario.
L’ambito della Sezione coincide con quello dell’Università, dell’Istituto di Istruzione Universitaria.
La Sezione costituisce l’unità organica di base per l’azione sindacale e rappresenta la Federazione nell’ambito universitario di sua competenza.
T I T O L O V
SINDACI REVISORI E PROBIVIRI
Il Congresso Nazionale nomina cinque Sindaci revisori dei conti (tre effettivi e due supplenti), i quali controllano l’andamento amministrativo, verificandone la regolarità.
I sindaci revisori dei conti, in occasione delle convocazioni ordinarie del Congresso, compilano una relazione sul bilancio e la sottopongono all’approvazione del predetto organo.
Il Collegio dei Probiviri è composto da tre membri effettivi e due supplenti, nominati dal Congresso.
Esso ha il compito di giudicare la condotta degli iscritti e può deciderne anche l’espulsione.
La carica di Probiviro è rinnovabile ed è incompatibile con la carica di componente della Segreteria Nazionale e con quella di Segretario di Sezione.
T I T O L O VI
RISORSE FINANZIARIE
I mezzi finanziari della Federazione sono costituiti dalle quote degli iscritti.
Mediante apposito regolamento sarà definito l’ammontare delle risorse da destinare alla gestione sia Nazionale che delle singole Sezioni.
Editoriale del Segretario Generale della CONFSAL, Marco Paolo Nigi: “Mobilitazione generale contro la spending review “all’italiana”!
UN PROVVEDIMENTO DISORGANICO ED INIQUO
La Confsal: mobilitazione generale contro la spending review “all’italiana”!
La “promozione del lavoro” per un Governo illuminato dovrebbe essere centrale per la crescita e per il conseguimento dell’avanzo primario e del pareggio di bilancio
Il Governo “Monti”, all’atto del suo insediamento, aveva preannunziato una revisione organica dei flussi di spesa pubblica raccordando la loro riduzione con la riorganizzazione delle attività ai fini di una più efficiente erogazione dei servizi e dell’eliminazione degli sprechi.
Sulla base di questo “annunzio”, la Confsal aveva rilanciato, aggiornandola, la sua proposta politico-sindacale sulla spending review, basata su:
- la organicità dell’intervento, con il conseguente abbandono della pratica inefficace dei tagli lineari;
- la obbligatorietà di operare sugli sprechi delle pubbliche amministrazioni causate dall’invadenza della politica negli atti amministrativi, evitando così maggiori tassazioni e il conseguente ulteriore aumento della pressione fiscale;
- la destinazione delle risorse derivanti dalle economie di bilancio e dai risparmi di gestione prioritariamente verso obiettivi di efficienza delle pubbliche amministrazioni e subordinatamente a sostegno dello sviluppo economico e occupazionale;
- il miglioramento del rapporto costo-qualità dei servizi pubblici;
- una corretta gestione delle risorse umane e professionali nei processi di riorganizzazione strutturale e funzionale, attraverso le leve della meritocrazia, della premialità, della formazione e della mobilità professionale.
La nostra proposta sulla gestione delle risorse umane trova fondamento su un dato di fatto inconfutabile: in Italia, l’occupazione pubblica in relazione alla forza lavoro non risulta particolarmente elevata. Infatti, in merito, l’Ocse ha pubblicato i dati 2011 in cui risulta che la media dei 32 Paesi aderenti all’Organizzazione è del 15% e il dato italiano si attesta al 14,3%, al di sotto di quello dei Paesi europei, con poche eccezioni.
A questa situazione si è giunti attraverso i reiterati blocchi del turn over e delle assunzioni che, in concorso con l’ampliamento del numero dei contratti a tempo determinato, ha reso il pubblico impiego italiano “vecchio e in gran parte precario”.
Pertanto, l’interesse del legislatore, per la materia riserva di legge, e delle parti sociali impegnate nelle relazioni industriali, per la materia negoziale, si dovrebbe prevalentemente orientare sulla correzione di una “eventuale” sbilanciata distribuzione del personale pubblico, causata in gran parte dall’andamento dei pensionamenti, disancorato dalle logiche funzionali e organizzative, e dal blocco del turn over. Se a questo si aggiunge che non sempre il trasferimento istituzionale e amministrativo delle funzioni è stato accompagnato da una redistribuzione del personale, si può convenire che è necessario razionalizzare alcuni uffici territoriali delle amministrazioni “statali”, nonché istituzioni e relativi uffici regionali e locali.
Per realizzare una “vera” razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni, che non necessariamente deve significare riduzione, è necessario ripartire dalla definizione delle funzioni per ridisegnare i servizi pubblici, in un’ottica di responsabilità centrale e territoriale, eliminando ogni sovrapposizione di competenze, e il conseguente fabbisogno di professionalità.
Si rende indispensabile analizzare la spesa nei suoi caratteri e nella sua evoluzione, a volte anomala, intervenire con innovazioni organizzative, di ordine strutturale e funzionale, e tecnologiche, soprattutto con l’implementazione della digitalizzazione del sistema pubblico e una sua efficiente governance, operare la scelta strategica dei campi di intervento e puntare su semplificazione e trasparenza.
Fino a qualche giorno fa sembrava che il governo “Monti” si stesse muovendo nella direzione indicata e auspicata dalla Confsal. Ma così non è stato: nell’ultimo mese di governo la spending review ha smarrito la caratteristica originale di operazione programmatica e di intervento organico, secondo la previsione di legge, scadendo ad una semplice riduzione di personale e di spesa con “ciechi” tagli lineari. Infatti, venerdì 15 giugno il Governo, con il varo di un decreto legge e di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha aperto la prima fase della spending review e ha rivelato che non sa fare di più che confermare il vecchio inefficace metodo dei tagli lineari agli organici, mortificando ancora una volta i lavoratori del settore pubblico e “riducendo” l’offerta dei servizi pubblici. Nella previsione del decreto legge, tra l’altro, c’è la soppressione di Agenzie, quali “Monopoli” e “Territorio”, con la cancellazione di importanti e autonome funzioni agenziali e la grave penalizzazione del relativo personale che ha sempre avuto meriti professionali universalmente riconosciuti. Pertanto, la Confsal proporrà, durante l’iter parlamentare, l’eliminazione di detta previsione di legge.
Se il preannunziato decreto “Bondi”, con i tagli ai budget dei Ministeri e con gli interventi sul pubblico impiego per 5 miliardi di euro per il 2012 e per 16 miliardi di euro per il 2013, non si discosterà per logica politica, metodo, contenuti e struttura normativa dai decreti del 15 ultimo scorso, il governo “Monti” dimostrerà ancora una volta di sapere operare solo “unilateralmente” e a grave danno dei lavoratori, dei pensionandi e dei contribuenti onesti. In particolare, nel caso specifico del pubblico impiego, il governo, dopo aver sottoscritto l’Intesa di Palazzo Vidoni del 10 maggio 2012 fra Stato, Regioni, Autonomie Locali e Parti Sociali rappresentative, si è avviato a disattendere clamorosamente i termini dell’accordo.L’Esecutivo Monti non può sostenere la crescita e in funzione di essa la realizzazione di efficienti pubbliche amministrazioni, se è vero che non perde occasione per mortificare il lavoro, in questa occasione quello pubblico, sia in qualità di governo della Repubblica che di datore di lavoro.
La “promozione del lavoro” per un governo illuminato dovrebbe essere centrale per la crescita e, in una economica dinamica, per il conseguimento degli obiettivi dell’avanzo primario e del pareggio di bilancio. È ormai evidente che tutto questo non appartiene alla “cultura politica” del governo “Monti”.
La Confsal, come sempre, in piena autonomia e responsabilità ha valutato i provvedimenti e le proposte legislative del governo, rilevando una costante iniquità e gravi penalizzazioni nei confronti dei lavoratori e dei pensionandi, inclusi gli esodati, e, pertanto, proclama la mobilitazione generale dei suoi iscritti e simpatizzanti.
Il Segretario Generale
Prof. Marco Paolo Nigi